mercoledì 6 gennaio 2010

odiochemifaccianostoriel'unicavoltachesonoinritardoperchèsonoalcomputer

mi sono dimenticata di salvare.
peccato, le parole sono sempre una consolazione, un supporto - almeno finchè manent: ormai, anche gli scripta volant... o tempora o mores.

parole... sì, sono indubbiamente un valido surrogato ad una scalata, almeno finchè vengono lette.
si instaura uno strano rapporto tra chi scrive, chi legge e le parole: sono veicoli, messaggeri, trasportatori di linfa vitale. la rubano a chi legge per portarla al loro creatore... e se non vengono lette, si rivoltano contro chi le ha buttate allo sbaraglio nel mondo sbagliato e lo strangolano, piccoli infidi vermicelli di lettere. per cui leggete, leggete sempre: salverete delle vite.
d'altronde, è il giusto prezzo per un potere assoluto, quello di creare. chi scrive, come chi compone, chi suona, chi dipinge, crea. è un po' romantica, come visione, d'accordo - ma sono circondata da romanticismo, è inevitabile. l'ambiente influenza sempre.

maybe I found a treasure.
potrebbe anche non essere male, in realtà: non è quello che si chiede sempre al genio magico?
chissà cosa chiederei io, ad un genio. non so, ho tanti desideri da se-il-mondo-fosse-diverso, ma nessuno che vorrei realmente mettere in atto qui&ora, sarei costretta a dire addio a tutti gli altri.

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