sabato 26 febbraio 2011

soffro di obesità mentale

malattia rara e debilitante (invalidità superiore a 2/3),
che però è possibile curare, grazie

ai complimenti di quelli che non sai se chiamare amici - lo sono più di altri, ma se ci pensi ti viene da sorridere: è un riflesso senza più significato, una ricerca di attenzioni costante, anche ora che è tutto così chiaro, che la natura ha esplicitato i suoi voleri e ha sistemato il tutto in modo armonico;
alle rassicurazioni velate in mezzo a mail politicanti - chissà poi se è fatto apposta o se non se ne è neanche accorto, in entrambi i casi vale un sorriso di fronte allo schermo. e offre una buona interpretazione a quell'alzata di occhi al cielo, magari voleva dire "ma dai, così vai bene";
alle decisioni improvvise e insignificanti: smettere di dare bacini sulle guance se non mi va, e iniziare ad agire un po' più spontaneamente - non avevamo forse detto che questo è l'obiettivo, da raggiungere per assuefazione?
allo studio invidioso di rapporti diversi e irraggiungibili. non posso entrare nelle loro dinamiche, vero? mi piacerebbe tanto che mi trattassero come uno di loro, sono così incredibilmente affascinanti. belli, proprio belli;
all'esistenza di gente che fa sesso anche se bella non lo è per niente, grazie all'espressione da pacione soddisfatto in pieno relax postcoitale;
alle domande senza risposta a cui girare intorno, perchè la cosa più bella è poi sempre ridere delle domande stesse.

sabato 19 febbraio 2011

amori

ideali
inventati
ammirati
invidiati
condivisi

che strana cosa, il tempo.
non è lui che passa, e neanche le cose.
in un mondo immobile cristallizzato incorniciato, trasfigura lentamente i desideri da speranze a sogni.

domenica 6 febbraio 2011

interpretare

bartlebooth
che fissa un tassello, e cerca di carpirne i segreti, decifrarne gli enigmi.

ridiamo dignità ai frammenti,
che non si perdano sullo sfondo dei disegni compiuti.

stupor mundi

anche perchè sono nodi di reti metafisiche, non pescano nel reale.

[e se poi diventa suo amico...
ma perchè, poi?]

giovedì 3 febbraio 2011

non è colpa MIA

spigoli, abbiamo detto.
venite a sbatterci contro, voglio veder correre il sangue.
che sia quello degli altri ad essere versato,
che io non debba preoccuparmi di come mi muovo,
di cosa mangio,
di che giorno è,
delle medicine da prendere.
voglio
che will non muoia,
voglio
stare ferma al centro del centro, e che il mondo inizi a girare vorticosamente,
e che veniate tutti
tutti
a sbattere contro di me,
e che vi facciate male.
voglio vedere quanto siete fragili,
quanto siete facili da rompere anche voi.

che gli spigoli servano a qualcosa.

voglio poter perdere tempo,
e saper uccidere i gatti.
sono il problema centrale, i gatti
- soprattutto quelli morti.

o meglio, il problema centrale è che li amo.
i gatti morti,
e i triangoli omo.

e no, non ho nulla da dirti,
nulla da nasconderti.
potresti fidarti, se solo tu volessi.