venerdì 25 giugno 2010

happyness

ahah!
lots of flowers for me.

thanks, world,
and thanks, cocci,
and thanks, you.
e al diavolo tutti gli altri:
gioia più completa, qui dove sono è perfetto.

quasi in bilico.
a posto, tutte le carte in regola per arrivare in alto, il top del top, il tuo snobismo intellettuale è (quasi) salvo.
...ma c'è quella piccola pecca, il varco, la crepa nel muro, la via di fuga.
sei libera, se vuoi. puoi scappare.
via facile, comoda, puoi scappare portandoti via tutto quello che vuoi, fai pure due giri, cara.
possibilità positiva, squisitamente aristotelica.
e ad indicarti la strada c'è lui - che hai sempre guardato da lontano, e ora è lì, lo puoi quasi toccare, lo sfiori, ridi, estasi di piacere folle. tu sei, sei tutto quello che vuoi.

lunedì 21 giugno 2010

egoismo.

mancava qualc*

ma serenamente.
è solo che
si balla un po' perchè si deve
è l'ultima.
finito.
ultima scintilla.
che strano.
ma così doveva essere,
così io volli che fosse
(e non è da intendere superomisticamente)
così volli che andasse,
e così voglio, in realtà,
ma ieri
mi è mancato,
serenamente.

(ma forse è stato meglio, poi ti senti in colpa - e così era tutto così etereo da essere sereno, anche gli show inaspettati)

giovedì 10 giugno 2010

but in some ways, also here.

io spero
in nuovi disequilibri
(tono neutro, strascicato, da messa. professione di fede.)

vedo
altre scene in altri mondi
rido
pensando a come sarebbe stato, a com'è.
perchè this wonderful crazy paradoxical unique jenesaispasquoi forse può esistere solo in questo, è quell'in some ways che specifica, che lega, non può esistere da nessun'altra parte con nessun altro. è troppo altro. non può essere definito, alla greca non va - era maschile, e poi era diverso.

schemi. che strana cosa.
chissà come sarebbe vivere senza superio.

sarebbe un altro mondo.

but in some ways
mi protegge.
così
è così

puro.

(hand in hand, i follow the light)

domenica 6 giugno 2010

post

bene.
a questo punto, vorrei salire in macchina e guidare lungo la fondovalle fino ad uccidere anche il più piccolo e insignificante brandello di pensiero.

e invece andrò a fare la tesina.
sulla responsabilità.

giovedì 3 giugno 2010

amor fati

mare.
il mare dondola.
è giusto
che il mare dondoli.
lo so che il verbo "dondolare" stona, che sa un po' di autistico, di disadattato, di innaturale.
il mare ti culla, si arrabbia, sbuffa, oscilla, sonnecchia, urla, infuria, giace, collega, divide, unisce, nasconde, rassicura, ondeggia, spumeggia, si increspa, si frange, biancheggia (notate che la citazione carducciana è stata abilmente destrutturata), respira (rendiamo grazie al Bro per le audaci personificazioni) e chi più ne ha più ne metta.
ma soprattutto dondola.
e dondolano le cose che ci sono appoggiate sopra,
in modo un po' autistico, disadattato, innaturale.
giusto, però.

forse è davvero il primo segnale di una crisi nervosa imminente, forse è la stanchezza che mi ha fuso i neuroni... ma guardare le cose da una prospettiva diversa è esaltante. vederle dal punto di vista dell'infinito, ecco, fa ridere. fa ridere e saltare ed essere felice per tutto, perchè tutto ha un suo posto, dal dondolio al sole alla sabbia alle risate.
tutto ha un suo posto, e se è un posto strano, assurdo, apparentemente sbagliato, non importa, non cambia: i miei pensieri dondolano come il mare su cui giacciono, e solo le cose assurde riescono a ritrovarsi al loro posto.
e così, facciamo ordine.
non posso che ringraziare il Cielo, gli Eventi, la TYXH, i miei naturali e/o indotti ondeggiamenti, che hanno saputo mettere in ordine perfetto eventi assolutamente paradossali.
per conoscenza, eccone un rapido e simbolico elenco:
la loro beltade,
i suoi ricordi,
il posto d'onore sulla lavagnetta,
gli applausi,
il mare,
il sole,
la simpatica particolarità che li accomuna, e su cui sto ricamando assurde teorie,
la sua comprensione,
la sparizione -finalmente- degli equivoci,
i concerti di cui non capisco niente,
le sezioni da bambini delle librerie,
le incognite future e la commozione presente,
il suo essere modello ideale.
va tutto bene così: rido e saltello da un'immagine all'altra.
va bene così, e vi amo.
vi amo, o vi mao.
o vi mangio, perchè in spagnolo amare si dice comer.

sta finendo tutto, e sono serena.
è pazzesco come questi anni siano passati in fretta, e come siano, nello stesso momento, tutta la mia vita.
sta finendo, e deve finire, e dopo c'è il nulla.
la possibilità, sia essa aristotelica o kierkegaardiana.
sta finendo. in realtà non l'ho ancora capito davvero, ma sta finendo.
forse dovrei solo ringraziarvi.

grazie.