sabato 3 aprile 2010

3 - donostia (tartaruga)

non ha occhi, l'isola tartaruga.
ma so che mi sta guardando.
mi metto comoda, al centro del sole disegnato sulla spiaggia deserta (quella spiaggia che tra un po' sparisce, inghiottita dall'oceano), a fianco dell'impassibile cercatore d'oro che non mi degna di uno sguardo.
lei, invece, mi fissa. aspetta che le racconti.
ed io racconto.
racconto a modo mio, smontando e rimontando,
hegelianamente intellettualoide,
senza una logica e senza un'ordine,
milioni di pixel alienati e alienanti,
emozioni decontestualizzate,
interrogativi angoscianti e alogici, forse.
lei non si scompone, ascolta.
non fa domande, ascolta e sa.
capisce, mette in ordine e fila la trama di una storia mai vissuta e sempre sperata, la trama di un sogno limato, studiato - ora pronto per essere letto e mandato nel mondo.

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