venerdì 23 aprile 2010

"ma non mi dire!" (agorafobia e contemplazione estetica)

"immergendoci nello stato di contemplazione pura, noi ci liberiamo per un istante da ogni volontà, da ogni desiderio e da ogni preoccupazione; ci spogliamo, in un certo qual modo, di noi stessi; non siamo più l'individuo che pone l'intelligenza al servizio del volere, il soggetto correlativo alla cosa particolare, per il quale tutti gli oggetti diventano motivo di volizione; ma, purificati da ogni volontà, siamo il soggetto eterno della conoscenza, il correlato dell'idea. [...] liberati dalla tirannia furiosa della volontà, ci solleviamo in certo modo al di sopra della grave atmosfera terrestre."

panico. c'è troppa gente.
troppa, troppa - il tempo non scorre in maniera lineare, qui.
e non riesco a studiare, se mi schiacciate.
alienazione.
sociale ontologica psicologica gnoseologica
.totale.
straniamento dato dai miei libri salva vita, dalle telecamere che livellano ogni differenza, ogni umanità, ogni problema:
basta cambiare prospettiva, e i tuoi problemi sembrano subito così piccoli e stupidi.
ma continuo a non capire.

perchè?
perchè??
perchè???

e se non capisco, non riesco ad accettare
(molto fisica sociale, se volete - comprendi colloca argina)
va oltre il caso particolare,
oltre questo istante,
oltre oltre oltre
tutto è legato, impregnato di voluntas,
corrispondenze spiazzanti che ti riportano indietro nel tempo - e quello che cambia non è che fenomeno, velo di maya.

(forse è egocentrismo.
cosa ti fa credere che sia tutto fatto per te?)

poi, tutto cambia.
e sparisce.
tutto
tutto, tranne i colori, la musica, e lui.

"...soggetto puro di conoscenza, ed un limpido specchio del mondo: nulla può angustiarlo e commuoverlo; avendo spezzato ciascuno dei mille fili che ci tengono attaccati alla terra: il desiderio, il timore, l'invidia, la collera, e simili passioni, che ci sconvolgono e dilaniano atrocemente."

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