giovedì 6 maggio 2010

once upon a time

ma una volta
non c'era una via di mezzo tra dilaniarsi per i sensi di colpa e fare il povero martire ingiustamente vessato da un destino crudele benchè lui si sia sempre mantenuto puro e, soprattutto, fedele alla Verità?

mah... forse l'unica è lasciarsi trasportare dal
vento.

tanto, in un modo o nell'altro, qualche casino lo combini sempre!
(certo che non è possibile che l'unica volta che... bah!)
posto questo, lasciati trasportare.
il Vento ti farà da guida.
balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
(e mi perdonerà l'impaginazione sbagliata e l'assenza del bianco.
i miei pensieri riempiono il vuoto e il silenzio.)
certo che anche quella
è stata una conversazione notevole.
chissà cos'avrebbe detto se.
ma va bene così,
anche se è stato divertente sbirciare dietro l'ombra di un sorriso stirato.

(ed era l'ultima lezione di fisica. lutto. e panico.)

3 commenti:

  1. Provocati. Irritati. Continuamente giudicati.
    Esser noi stessi è la scelta più diffcile quando chi ti circonda ti ha ormai inquadrato, ingabbiandoti tra le sbarre di un giudizio solenne e immutabile.
    Dunque cerchiamo di forzare le sbarre di quella prigione che sembra non appartenerci ma, se

    La morte
    si sconta
    vivendo ,

    anche la prigionia si sconta evadendo.

    I casini si combinano sempre. resta solo da capire se quel che facciamo sia realmente dettato dal cuore o se sia solo una risposta ad una provocazione.
    Se le ragioni sono quelle del cuore, se è l'Esprit de finesse ad animarci, non c'è casino che non valga la pena affrontare.
    Se a spingerci è la sete di riscatto potremo anche farci del male, ma dobbiamo tener presente che le conseguenze ci appariranno sempre più grandi di quanto non siano.

    Non abbiamo nulla da dimostare.Anche se è difficile da credere.



    (Perdona l'intrusione nei tuoi pensieri Ladycocca! avendo colto un velo di amarezza nelle tue parole speravo di portarti un po' di conforto).

    RispondiElimina
  2. Qualcosa come cinque anni fa, venne un mio amico, più grande di me di un anno, a dire: "Ho fatto l'ultima versione di greco della mia vita", ed era molto felice.

    L'anno dopo, quando ho finito la mia ultima versione di greco, ho pensato, senza panico, in realtà:

    "L'ultima, si. Ma l'ultima DEL LICEO!".

    Ed ero molto felice!

    (non c'entra granché, ma forse può aiutarti per il panico-da-fisica. E ha il vantaggio di non spintonare troppo il tuo geloso corpo calloso.)

    Giulione.

    RispondiElimina
  3. è difficile da credere, sì.
    io spero che sia così...
    (grazie.)

    @hoolio: vedi, se io sapessi cosa sarà della mia vita da qui a due mesi, non sarei troppo nel panico. credo.

    RispondiElimina