io non sapevo ma non è possibile ma tutti sì ma non credevo se io avessi saputo
e ora?
ora...
e abbiamo bevuto,
e tu mi guardi strano
(e due. evidentemente l'idea che esprima amore è inconcepibile)
e cosa pensavi di fare?
pensare? ma ti sembra che io pensi prima di parlare? o di scrivere?
non sei tu.
lo so, sono scelte. è la situazione. è che ho paura.
non hai capito niente. niente. sono tue paranoie
io
io
io
parole che si ammassano, aggrovigliano, sono solide, ti viene voglia di toccarle, coccolarle, modellarle, hanno un po' la consistenza del pongo, un po' unte, corpose, pesanti, un po' come quando hai riempito tutti i buchini del braccialetto d'oro di pongo verde,
ecco,
sono un po' come un braccialetto da bimba d'oro pieno di pongo verde.
e guardi le parole da quando nascono, e le segui, e le assapori, e forse non le capisci, e intanto ti chiedi se dovresti fare qualcosa, oltre a sorridere annuire guardare in basso incrociare le braccia guardare strano immaginare come sarebbe se
ed è tutto così assurdo.
stupida.
la-ragazza-di-cui-si-parla-alla-mamma.