mare.
il mare dondola.
è giusto
che il mare dondoli.
lo so che il verbo "dondolare" stona, che sa un po' di autistico, di disadattato, di innaturale.
il mare ti culla, si arrabbia, sbuffa, oscilla, sonnecchia, urla, infuria, giace, collega, divide, unisce, nasconde, rassicura, ondeggia, spumeggia, si increspa, si frange, biancheggia (notate che la citazione carducciana è stata abilmente destrutturata), respira (rendiamo grazie al Bro per le audaci personificazioni) e chi più ne ha più ne metta.
ma soprattutto dondola.
e dondolano le cose che ci sono appoggiate sopra,
in modo un po' autistico, disadattato, innaturale.
giusto, però.
forse è davvero il primo segnale di una crisi nervosa imminente, forse è la stanchezza che mi ha fuso i neuroni... ma guardare le cose da una prospettiva diversa è esaltante. vederle dal punto di vista dell'infinito, ecco, fa ridere. fa ridere e saltare ed essere felice per tutto, perchè tutto ha un suo posto, dal dondolio al sole alla sabbia alle risate.
tutto ha un suo posto, e se è un posto strano, assurdo, apparentemente sbagliato, non importa, non cambia: i miei pensieri dondolano come il mare su cui giacciono, e solo le cose assurde riescono a ritrovarsi al loro posto.
e così, facciamo ordine.
non posso che ringraziare il Cielo, gli Eventi, la TYXH, i miei naturali e/o indotti ondeggiamenti, che hanno saputo mettere in ordine perfetto eventi assolutamente paradossali.
per conoscenza, eccone un rapido e simbolico elenco:
la loro beltade,
i suoi ricordi,
il posto d'onore sulla lavagnetta,
gli applausi,
il mare,
il sole,
la simpatica particolarità che li accomuna, e su cui sto ricamando assurde teorie,
la sua comprensione,
la sparizione -finalmente- degli equivoci,
i concerti di cui non capisco niente,
le sezioni da bambini delle librerie,
le incognite future e la commozione presente,
il suo essere modello ideale.
va tutto bene così: rido e saltello da un'immagine all'altra.
va bene così, e vi amo.
vi amo, o vi mao.
o vi mangio, perchè in spagnolo amare si dice comer.
sta finendo tutto, e sono serena.
è pazzesco come questi anni siano passati in fretta, e come siano, nello stesso momento, tutta la mia vita.
sta finendo, e deve finire, e dopo c'è il nulla.
la possibilità, sia essa aristotelica o kierkegaardiana.
sta finendo. in realtà non l'ho ancora capito davvero, ma sta finendo.
forse dovrei solo ringraziarvi.
grazie.