tempismo perfetto, come al solito.
(e ora c'è qualcosa di vagamente fastidioso, di scorretto. qualcosa che mi fa fare un salto sulla sedia ogni due pensieri.)
d'altronde, sono io.
e poi chi sono, io?
io che mi perdo tra milioni di parole buttate giù a caso, per necessità quasi fisica, perchè "per te scrivere è come fare la cacca", senza ordine, solo per purgarmi lo spirito da residui di pensieri,
tossici oltre ogni dire.
io che gioco a fare il personaggio letterario, e che in realtà sarei capacissima di vivere questa vita senza alcun problema, se solo non volessi sempre strafare. e giocare a fare quella interessante.
io che sto zitta in un angolo perchè ho paura che gli altri non mi considerino - perchè come in tutti gli esami, l'alternativa è 30 o non lo passo.
gli altri... forse è vero che sono un'egocentrica altezzosa e snob,
io che credo che la gente sia a un livello leggermente inferiore, e che di media abbia torto.
io che credo di capire sempre tutto, e di essere almeno un paio di passi avanti.
io che liquido i pensieri altrui con un'alzata di sopracciglia,
e che divido il mondo in persone interessanti e l'altra gente.
è per questo che la cosa che mi inquieta di più
è pensare a quante vite ci sono.
a quanti pensieri, intrecci, speranze, relazioni, progetti, preoccupazioni, lampi di genio, rimpianti squallidi, moti di orgoglio, a quanta rabbia, a quanto amore, a quanta energia c'è in ciascuno dei mille volti insignificanti che mi circondano ogni momento.